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* Musica Wolfgang Amadeus Mozart
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* Libretto Giambattista Varesco dal dramma di Danchet
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* Nuova produzione Opéra national de Lorraine
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* OPERA NATIONAL DE LORRAINE ORCHESTRA E CORO
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* Direttore Jakob Lehmann
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* Regista Lorenzo Ponte
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* Scene Alice Benazzi
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* Costumi Giulia Rossena
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* Luci Emanuele Agliati
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* Assistente alle luci Alessandro Manni
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* Foto di Simon Gosselin
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* Direttore del coro Guillaume Fauchère
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* Direttore assistente William Le Sage
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* Idomeneo Toby Spence
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* damante Heloise Mas
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* llia Siobhan Stagg
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* Elettra Amanda Woodbury
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* Arbace Léo Vermot-Desroches
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* Il grande sacerdote* Wook Kang
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* La voce di Nettuno Louis Morvan
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* Donne Cretesi* Inna Jeskova e Séverine Maquaire
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* Troiani* Yongwoo Jung e Jinhyuck Kim
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* Coro lontano* Yongwoo Jung, IIl Ju Lee, Jinhyuck Kim e Christophe Sagnier
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* Meda Rosabel Huguet
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*Solisti del Coro
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I miti si tramandano in versioni sempre diverse a seconda del luogo e del tempo.
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Dopo la seconda guerra mondiale, Christa Wolf iniziò a riscrivere i miti da una prospettiva
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che mise in discussione l'egemonia dei padri. Nel 2023 la storia di Idomeneo è ancora
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tutta da interrogare: uomini e donne sono nelle mani degli dei, le scelte di un re venaono
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attribuite a un mostro, il sacrificio umano è accettabile e l'amore è raccontato come uno
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strumento capace di guarire tutto.
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Partiamo dal conflitto con cui si conclude l'opera: il Dio del mare ha risolto tutto per tutti
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tranne che per un solo personaggio. Elettra grida che la gioia e l'amore le sono stati rubati.
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Qual è il crimine per il quale promette vendetta? Credo che ci sia qualcosa di più profondo
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del rifiuto di damante a muoverla a una tale rabbia. C'è una violenza nascosta in questa
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famiglia. Il sacrificio del bambino viene presentato come un incidente. Invece questo
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sacrificio, questa violenza sono le fondamenta stesse della civiltà cretese.
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Nell'opera mancano totalmente i riferimenti alla Regina di Creta, moglie di Idomeneo e
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madre di damante. E difficile persino rintracciare la sua presenza in altre fonti letterarie.
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Sappiamo che si chiamava Meda e che fu uccisa per tradimento. Qual è stato il tradimento che le è costato una damnatio memoriae? Meda fu uccisa perché vide, perché sapeva su
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quale crimine giace Creta: l'abuso perpetuo del figlio da parte del Padre.
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Intorno a Idomeneo e alla sua famiglia c'è una cultura che accetta e celebra il sacrificio,
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Nel nostro allestimento siamo negli anni '60. Il Grande Sacerdote e il sacrificio saranno
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rappresentati come parti della liturgia cristiana, la religione del Padre. L'uccisione dei
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bambini è già avvenuta quando Idomeneo abusava di loro. La religione nasconde la verità
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e tiene lontano l'orrore dagli uomini e dalle donne. L'abuso è possibile perché c'è una
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comunità che lo tollera. Il coro interpreta le famiglie che abitano nei dintorni di Idomeneo.
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Vogliono una vita pacifica, minacciata dal dolore di questi bambini, e quindi hanno bisogno
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di un rito che guarisca e riporti la pace.
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È Elettra a riaprire la ferita. Lei è una donna di 30/35 anni degli anni 80 che viaggerà nella
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memoria per trovare responsabilità: vedrà e ci mostrerà nuovamente la Regina Meda e
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quindi una possibilità di un vero nuovo ordine basato non sulla violenza e sul sacrificio, ma
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sulla tutela dei deboli.
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Il set racconta questo viaggio nella memoria attraverso i mezzi della fotografia analogica. Il
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lavoro sulla memoria diventa il lavoro di sviluppo di un'immagine. I passaggi narrativi
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saranno scanditi dal procedimento fotografico. Inizieremo da un album di famiglia da cui
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viene cancellato il corpo della madre e vedremo il volto della madre alla fine dell'opera.
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Christa Wolf ha scritto: "A poco a poco, quando inizi a sapere, inizi anche a ricordare.
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Conoscere e ricordare sono la stessa cosa". Mentre la storia scritta da Varesco procede,
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la messa in scena mette le parole e le azioni dei personaggi sotto una luce diversa.
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Questa storia è raccontata dal punto di vista di una donna ritenuta pazza. Questa è una
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storia sul valore della testimonianza, sulla memoria e sulla responsabilita.
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Settembre - Ottobre 2023 |